lunedì 15 novembre 2010

Esordienti 98 girone B

GoliardicaPolis Granata - Bogliasco 1 - 5
Formazione:
Tripodi, Salterini, Piana, Paolillo, Medina, De Vita, Polvanesi, Romani, Stafasani, Doyle, Scarpulla. De Marinis, Casazza Mar., Melis, Schenardi,
Rete: Polvanesi
Commentare una partita che si perde 5 a 1 ,raccontarne gli episodi rischia di diventare un monologo dedicato agli avversari e siccome stiamo scrivendo sul sito della Goliardica,voglio approfittare di questo spazio per cercare di far capire ai miei ragazzi quello che si puo' e si deve imparare da una partita persa con un risultato simile.
Prima di tutto ci tengo a sottolineare che la cosa fondamentale quando si perde è il non cercare scuse,non andare alla ricerca di alibi che possano giustificare il risultato. In una sconfitta la prima vera analisi dobbiamo farla a noi stessi. Ogni giocatore deve guardare se stesso,imparare a giudicarsi senza guardare gli altri o paragonandosi ad essi, ma valutando semplicemente quella che è stata la sua prestazione. Credetemi che imparare ad essere obbiettivi con se stessi è una cosa molto molto difficile. La si impara con il tempo e soprattutto la si impara solo se si è muniti di una caratteristica fondamentale per ogni grande calciatore: l'umiltà. Essere umili non vuol dire essere remissivi o privi di carattere anzi. Le persone umili sono quelle che sono si consapevoli dei propri pregi, ma altrettanto dei propri difetti,ed è proprio grazie a questa analisi obbiettiva che esse riescono a migliorarsi sempre.
Il calciatore che si sente arrivato,il calciatore che quando la squadra perde non si sente coinvolto nelle critiche del mister,il calciatore che quando le cose vanno male da la colpa al mister che lo ha fatto giocare fuori ruolo,tutte queste figure rappresentano quello che non si deve essere se si vuole imparare davvero questo meraviglioso sport. Ricordatevi ragazzi,e mi rivolgo dai portieri fino alle punte,che nel calcio e soprattutto alla vostra età non conta dove si gioca, la posizione, il numero di maglia ne tanto meno i minuti giocati. A 13 anni non possiamo certo pretendere da voi che siate giocatori finiti ma esigiamo che ognuno di voi scenda in campo ed esprima tutto se stesso con la mente libera cercando di adempiere al meglio quelli che saranno i compiti che la posizione occupata richiederà. Mi spiego meglio. Io posso avere il 9 sulle spalle,giocare punta farmi chiamare bomber ma se quando scendo in campo sono mollo,non corro e non ho la testa concentrata ad imparare i movimenti di una punta..beh....sicuramente farò poca strada. Ho fatto l'esempio del 9 ma lo potrei fare per qualsiasi ruolo. Per il centrocampista che vuole giocare centrale ma che quando viene chiamato in causa non ha il mordente,il fiato, i piedi del mediano, Ligabue insegna...."una vita da mediano....anni di fatica e vinci casomai i mondiali...,non dice "anni di riposo"....
Tutte questa parole per cercare di farvi capire che nel calcio i ruoli ci sono,sono importanti ma la cosa veramente,e ci tengo a sottolinearlo,veramente importante è che si gioca in 11...si vince e si perde in 11 e quando ognuno di noi scende in campo non deve guardare il numero o la posizione ma deve solo ed esclusivamente pensare a dare tutto se stesso.
La Goliardica granata, ha solo un punto, ha perso 3 partite e pareggiata una ma non occupa questa posizione e ottenuto questi risultati perchè è più scarsa delle altre (che pensa il contrario puo' tranquillamente discuterne con il sottoscritto) ma semplicemente perchè "crede" di essere più scarsa delle altre. Credetemi ragazzi che la testa in un calciatore fa il 90%. Vi porto un esempio che tutti potete constatare. L'Inter. Secondo voi l'Inter di Benitez è più scarsa di quella di Mourinho visto che non vince e non è prima come quella del suo predecessore? Io credo proprio di no,visto che i giocatori sono gli stessi. Io credo altresì che con i Mourinho i giocatori avevano semplicemente una cosa in più...la consapevolezza di sentirsi i più forti. Magari non lo erano,ma ogni cosa che facevano la facevano convinti di poterla fare,di poterci riuscire ed solo così che son riusciti a vincere tutto.
In conclusione mi auguro che dopo questo shampoo di parole vi entri in testa che è l'ora di finirla di guardarsi intorno e di iniziare a credere che niente per noi è impossibile perchè ognuno di voi,e ve lo dico con il cuore, non ha niente da invidiare (calcisticamente parlando) a nessun giocatore di qualsiasi squadra del vostro campionato di qualsiasi girone.
Basta crederci.
D'ora i poi il motto dovrà essere :  SE CI CREDO CI RIESCO!

2 commenti:

Stefano Pastorino ha detto...

Non ho visto la partita dei Granata e quindi non posso giudicare. Certo l'avversario era tosto. Condivido quello che dice il Mister Maurizio (anche se aggiungo che Mourinho, essendosi venduto l'anima al diavolo, l'anno scorso avrebbe vinto anche con me in campo...). Ricordo di aver letto che Buffon sino a 12 anni giocava attaccante! Poi è diventato il più forte portiere del Mondo! Non credo che tra di noi ci sia il futuro Messi ma sono certo che con lo spirito giusto, la voglia e la dedizione si possano ottenere grandi risultati, nello sport così come nella vita. Avanti, sarà per la prossima!

Mr. Ivano ha detto...

Per la cronaca... l'articolo l'ho scritto io..
Quello che dico sempre ai ragazzi e' che nel calcio non importa il ruolo ma bensì il modo in cui lo si interpreta. La convizione,la determinazione e la decisione nel fare le cose sono, a mio modo di vedere,una componente fondamentale tanto nello sport quanto nella vita.
E in molti dei nostri ragazziquesta stagione ho notato proprio questo. Ad esempio Manu, lo vedo molto più consapevole delle sue possibilta' e i risultati sportivi gli danno ragione e non fanno altro che accrescere la sua autostima. Unito al fatto che e' un ragazzo molto intelligente questa sua " consapevolezza" non diventa superbia ma bensì un imput che gli permette di essere un vincente.
Mourinho con i suoi non ha fatto altro che tirare fuori questo...con gli stupidi non c'e ' riuscito...Ballotelli insegna!